Ciao, sono Ben! Tramite il mio sito Digging for Words (che vuol dire scavare, come in una miniera, alla ricerca delle parole giuste) offro traduzioni di alta qualità da inglese, italiano, danese, norvegese e svedese a olandese e fiammingo. In aggiunta fornisco anche i seguenti servizi linguistici: correzione, sottotitolaggio e revisione di traduzioni automatiche (MTPE).
Continua a leggere per scavare più a fondo tra i miei servizi e contattami per richiedere un preventivo come punto di partenza per il tuo prossimo progetto di traduzione :-).
La traduzione è stata al centro della mia attività lavorativa da quando nel 2012 ho cominciato la mia carriera da libero professionista. Che si tratti di turismo, modelli in scala, macchinari agricoli, mezzi pesanti, elettrodomestici, attrezzature da giardino, arredamento, prodotti per neonati, sport o fitness, non disdegno quasi nessun argomento, purché mi senta in grado di garantire una traduzione accurata al 100%.
Non c’è niente di peggio di trovare un refuso in un testo dopo averlo stampato e pubblicato! In quanto correttore di bozze professionista, mi assicurerò, per esempio, che eventuali doppi spazi vengano eliminati e che qualsiasi parola omessa per errore venga reinserita nella versione finale del testo.
Per quanto la traduzione automatica abbia fatto passi da gigante, chi le affiderebbe ciecamente la reputazione della propria azienda? I software di oggi sono in grado di produrre traduzioni a fronte di costi bassi o nulli, ma un’interpretazione errata può generare frasi poco chiare o inappropriate, compromettendo la comprensibilità dell’intero testo. Per questo motivo è necessario che un linguista legga ed eventualmente corregga questi testi. Una traduzione umana sarà sempre qualitativamente migliore, ma se hai un budget limitato, l’MTPE potrebbe rivelarsi un buon compromesso.
Entrare “dentro la miniera”, ovvero immergersi completamente in ogni lavoro di traduzione o correzione che mi venga affidato, è la metafora che ho scelto per rappresentare al meglio il mio metodo di lavoro. Questa pratica immersiva mi permette di lavorare prestando profonda attenzione al potenziale lettore del testo, con un risultato mirato a costruire una vera e propria relazione col cliente.
Il mio standard lavorativo è incentrato su una comprensione approfondita e dettagliata dei contenuti che mi appresto a tradurre al fine di garantire una coerenza globale del testo. Vado ben oltre il minimo indispensabile e talvolta suggerisco cambiamenti sintattici o strutturali se mi sembra che il testo non scorra come dovrebbe.
Pur immerso nella mia “caverna” di concentrazione, curo molto la comunicazione con il cliente durante l’intero processo traduttivo. Sono consapevole dei limiti della mia conoscenza e credo fermamente che ogni nuovo progetto (poco importa se professionale o privato) sia un’opportunità per imparare qualcosa. Per questo motivo non esiterò a porti tutte le domande necessarie per arrivare alla migliore traduzione possibile.
Tutto è cominciato quando avevo dieci anni, durante una gita al castello di Neuschwanstein, in Germania. Al parcheggio presi una cartina e mi incamminai sulla collina. Arrivato in cima, un turista mi si rivolse in inglese chiedendomi dove l’avessi trovata (“Where did you find the map?”) e io gli risposi che l’avevo trovata giù all’inizio del sentiero (“All the way back”) indicandogli la zona del parcheggio. In quel momento provai una bellissima sensazione di orgoglio e felicità: per la prima volta avevo aiutato qualcuno grazie alla mia (indubbiamente limitata) conoscenza di una lingua straniera. Ed è così che è nata la mia vocazione.
Quando poi mi sono ritrovato a fare il mio apprendistato per diventare traduttore, ogni volta che dovevo fare pratica, entravo sempre in uno stato di profonda concentrazione. Proprio la profondità di questo stato è quello che mi ha portato a concettualizzarlo come una “miniera” dentro la quale entravo per scovare le parole migliori, da trattare come gemme preziose. Nelle profondità di quella miniera non ci sono distrazioni, solo l’eco pura e cristallina delle traduzioni più accurate.
Molte volte mi sono chiesto per quale motivo quella metafora mi sia rimasta così impressa, fino a quando, un giorno qualunque, emergendo dalla mia miniera, ho avuto una sorta di rivelazione: la storia della mia città natale, Nijlen nelle Fiandre, il luogo in cui avevo trascorso tutta la mia vita, è stata per lungo tempo legata a quella dell’industria dei diamanti. Per buona parte del XX secolo, proprio lì venivano tagliati molti dei diamanti diretti ad Anversa. E io, a mia volta, adesso stavo cercando i miei diamanti a cui dare forma.
Mi piace credere che questa piccola storia riassuma e spieghi la mia filosofia lavorativa: il piacere di lavorare duramente per creare un prodotto di alto valore.
Ben Van Brandt
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